Una settimana in Cina, tra Seeedstudio e Maker Faire Shenzhen

L’ingresso della Maker Faire Shenzhen, nel Vanke Design District di Nanshan, sullo sfondo le torri della “DJI Sky City

Ho avuto il piacere e l’onore di partecipare alla Maker Faire Shenzhen e di ritrovare molti vecchi e nuovi amici in quella città strana ed in continua evoluzione che é Shenzhen, Guangdong, China. Poche parole per raccontare quello ho fatto in 6 giorni nella capitale dell’elettronica.

a revised, totally unofficial, probably copyright infringing characterization of a Seeed Ranger, to steal a smile.

Perché ero lì?

Da un po’ di tempo ed in sordina sono diventato un Seeedstudio Ranger, insieme al mitico Salman Faris, un maker e tinyML enthusiast dall’India. E’ stato un piacere conoscerlo di persona insieme al team di Seeedstudio con cui collaboriamo.

Molti i progetti che ci vedono insieme. Dall’Hazard Response Mission Pack ai corsi che a breve porteremo in Italia su Tiny Machine Learning e simili, insieme ad altre implementazioni domotiche e on field di vari dispositivi, sia SenseCAP che più a livello prototipale (Xiao e Wio Terminal + Grove)

Qui con Salman Farris e Mohammad Salah Uddin
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Eric Pan, Seeedstudio di CEO, che rappa una canzone su Shenzhen e Seeedstudio generata da una AI (in stile Eminem)

La Maker Faire dell’Innovazione

Sono stato a Shenzhen tre volte, a tre maker faire diverse: Mini Maker Faire 2013, Maker Faire 2017, Maker Faire 2023. Ho notato dei trend – mi chiedeva Shuyang Zu – delle evoluzioni?

I Pro. Checché se ne dica, é ovvio che a questa Maker Faire ci siano le grandi direzioni del movimento dei Maker. I Punti Cardinali? Ci le migliori realtà di stampa 3D (non solo Creality), i grandi fornitori di servizi PAAS/MAAS/KAAS (Production / Manufacturing as a Service / Kitting as a Service) come Elecrow, o JLCpcb. Qui non vedo molta innovazione – magari non sono io in grado di vederla – mi sembra solo che vinca chi é in grado di vendere ad un prezzo migliore, a fornire il servizio più velocemente ed in maniera più propfessionale (mica é poco). Mi sembra più un economia di mercato che di value proposition, o di strumenti.

L’Innovazione c’era eccome, ed in molte realtà: rimanendo sulle aziende, direi le esperienze che mi hanno colpito di più sono i promotori di Ecosistemi: M5stack, TTYGO. Ovviamente Seeed esprime sia questa grande varietà di offerte lato prototipazione (Wio Terminal, Xiao, Grove), ma ha anche tutta la famiglia SenseCAP lato industriale, trend che ho notato in giro altrove tra i tavoli. Molte le realtà steam e K12, ma qui ho notato poche cose nuove (fatta eccezione di varie implementazioni di computer vision ed AI).

In ultimo grandi “strumenti” di innovazione, oltre a piccoli e geniali maker che dimostrano come il fenomeno – almeno qui della Cyberpunk Shenzhen (o sarebbe meglio dire Solarpunk, ora?) non cessa a fermarsi.

I 15 anni di Seeed

Bellissimo il Maker Party, con tanto di karaoke (ovviamente) e l’opportunità di incontrare un sacco di amici e di persone con cui avevo collaborato fino a quel momento solamente online. grandissima esperienza di scambio e confronto.

Makers for SDGs

Rimanendo sui Maker e sulla partecipazione, grandi esperienze singole, il tentativo di invitare persone dall’estero (i grants), e l’idea principale vero fil rouge dell’evento, la vera prova ontologica della necessità di questo tipo di attività: la categorizzazione dei progetti attraverso gli SDGs.
E’ questo che ci salverà. In questo vedo lìunica esperienza di emancipazione non solo del movimento dei makers, ma anche delle startup ed in generale dell’Innovazione. Molto più qui che in altre maker faire o eventi si respirava un approccio globale al problema, obliquo ad organizzazioni (c’erano Make, Hackster, FabCity / Fab Foundation e diversi politecnici) e nazioni o blocchi.
Ho sentito grandi storie:

  1. Duleesha Kulasooriya, Asia Pacific Innovation Leader and Managing Director at Deloitte Center for the Edge
  2. Cesar Jung-Harada, Associate Professor at Singapore Institute of Technology (ahimé non é riuscito a venire quest’anno..)
  3. Kate Armstrong, Fab City Foundation Strategy Director, Executive Board
  4. Chirag Sharma, Senior Analyst at Druk Holding and Investments
  5. Sachin Soni, Founder of Techiesms
  6. Salman Faris, Co-founder at MakerGram
  7. Hendra Kusumah, Lecturer at Universitas Raharja
  8. Mohammad Salah Uddin, Associate Professor at East West University of Bangladesh

Il “Factory Safari”

Unitamente alle altre esperienze, il lunedì ho partecipato al Factory Safari

Il giro é stato molto interessante perché permetteva di vedere da vicino la struttura produttiva di Seeed. Sia quella interna (per i prodotti Seeed, con tanto di visita alla galleria del vento usata per testare le stazioni meteo SenseCAP) che per terzi, ovvero il servizio Fusion.

Questo del “Manufacturing as a Service” é una delle grandi opportunità che viene offerta a piccole realtà in grado di passare da un pezzo prototipato in ore usando gli strumenti open hardware dell’ecosistema Seeed sino a creare schede e prodotti custom in quantità maggiori, certificati e conpatibili con il mercato vero e proprio.

Huaquianbei Visit

Un viaggio a Shenzhen non può non avere una visita in pellegrinaggio al grande mercato dell’elettronica. Quest’anno ho avuto l’onore di farlo con Peter (Shi Pan) ora sviluppatore per Seeed – a sviluppato lato Seeed l’Hazard Response Mission Pack tra gli altri – ma startupper all’interno di varie realtà di robotica, non ultima Robotics Masters (oltre al makerspace Trouble Maker quando ancora era ospitato all’ultimo piano del SEG) e la simpaticissima Dan Han. Con me anche Salman e Duleesha.

Oltre alla tradizionale visita del SEG market con edifici annessi, una novità che mi ha fatto molto piacere é il tentativo di raccontare la velocissima evoluzione che questo luogo ha avuto nel passato recente, e cercando di capirne il presente ed il futuro.

See You! From left to right: Peter,. Stephan, Jacek, Magda, me, Pablo, Alison and Jane thanks for the great time!

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